Mozambico: le paure dei bambini di Cabo Delgado
Perdita dei propri genitori, smarrimento dei documenti e mancanza della scuola sono alcune delle angosce che più preoccupano i bambini che sono sfuggiti alle violenza del conflitto a Cabo Delgado, in Mozambico.
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Abbiamo raccolto le loro testimonianze in nuovo rapporto “La voce dei bambini di Cabo Delgado”, molti di loro hanno assistito a violenze terribili e quasi 1/3 della popolazione che abitava in questa provincia è stata costretta alla fuga, tra questi almeno 350 mila bambini.
Angosce e paure dei bambini
Da quanto emerge nel rapporto, la perdita dei documenti è stata indicata dalle ragazze e i ragazzi come una delle maggiori preoccupazioni di questi minori. “Vorrei poter avere di nuovo il mio certificato di nascita e la mia carta d'identità, li ho persi tutti”, dice una ragazza di 16 anni nel distretto di Metuge.
I documenti di identità sono fondamentali perché consentono l’accesso ai servizi pubblici, tra cui istruzione, assistenza sanitaria e protezione sociale. Almeno 307.000 tra bambini e adulti sfollati a causa del conflitto hanno perso o non hanno documenti di identità o certificati di nascita.
Altri minori sono preoccupati per i membri della famiglia persi a causa delle violenze, almeno 2.424 bambini sono stati separati dai loro genitori per le violenze a Cabo Delgado, di cui 454 a Pemba, durante i recenti scontri di aprile.
Il mancato accesso all’istruzione è motivo di particolare angoscia per i bambini, anche per l’assenza di scuole e libri, come ha sottolineato una ragazza di 16 anni: "Anche se ci sono scuole qui, alcuni di noi non le frequentano, perché non abbiamo i materiali scolastici e le uniformi, e non ci sono scuole secondarie".
C’è poi anche la preoccupazione per la propria salute, l’acqua dei serbatoi è salata e per questo alcuni bambini si approvvigionano direttamente dalla fonte anche se c’è pericolo di colera.
Almeno 800.000 persone sono attualmente sfollate nelle province di Cabo Delgado, Nampula, Niassa, Sofala e Zambezia a causa della violenza e dell'insicurezza di quest’area. Si ritiene che almeno 2.838 persone siano morte nel conflitto, inclusi 1.406 civili, sebbene questo numero si limiti alle vittime segnalate e il numero reale possa essere molto più alto.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.