L'educazione libera i bambini dalla povertà

L'articolo 2 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, recita:

"Hai il diritto di essere protetto/a contro ogni discriminazione. Questo significa che nessuno può trattarti diversamente dagli altri per il colore della pelle, nazionalità, sesso, religione, lingua o perché sei disabile, ricco/a o povero/a."

A 28 anni di distanza, invece, sono ancora milioni nel mondo i bambini che non vedono ancora riconosciuti i propri diritti e non solo nei luoghi più remoti, ma anche davanti ai nostri occhi.

L'infanzia in Italia

In Italia, ad esempio, in dieci anni sono quintuplicate le famiglie con minori in povertà assoluta, arrivando a quota 669.000.

Queste famiglie, una volta sostenuti i costi per la casa e per la spesa alimentare, possono spendere solo 40 euro per la cultura e 7.60 euro per l’istruzione al mese. 
Si tratta di un fenomeno che investe tutto il paese: i bambini in tale situazione sono 1.292.000, numero che in un solo anno è aumentato del 14%, e rappresentano il 12,5% del totale dei minori (il 12% al Nord, l’11,6% al Centro, il 13,7% al Mezzogiorno).

I bambini vittime di povertà economica sono spesso privati anche delle opportunità di crescita e formazione. Si tratta di un’altra povertà, ugualmente grave e drammatica: la povertà educativa, più nascosta e meno evidente, che agisce nel buio e che priva i bambini dell’opportunità di costruirsi un futuro. O anche solo di sognarlo. E in un devastante circolo vizioso alimenta la povertà economica di domani.

La povertà educativa indica l’impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.

L'IMPORTANZA DELL'EDUCAZIONE

Ecco perché la scuola è un luogo chiave nell’infanzia di ogni bambino: a scuola i bambini si liberano dall’ignoranza, dai pericoli della strada, dalla povertà, dall’isolamento e talvolta dalla solitudine ed è qui che i talenti e le relazioni vengono sviluppati, è qui che sono gettate le basi del loro futuro.

Per questo, alla luce del nostro impegno con i bambini nei territori più fragili dell’esclusione sociale e delle povertà educative, con il nostro Atlante dell'infanzia a rischio "Lettera alla scuola" quest'anno ci siamo concentrati in un'analisi sulla scuola italiana.

La scuola è il luogo dell’infanzia che dovrebbe superare le diseguaglianze, offrendo pari opportunità, coltivando l’istruzione, l’educazione all’affettività e alla socialità dei bambini per allontanarli dai fattori di rischio, ma non deve essere lasciata sola e ha bisogno di politiche nazionali decise, condivise e lungimiranti.

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