Le voci dei volontari: a Milano contro la dispersione scolastica
Quando lavori per un'organizzazione come la nostra “le voci dei volontari” sono preziose: spesso ci fanno riflettere, a volte ci criticano e molte altre ci motivano. Pubblicare le voci di chi ci sostiene è un modo di testimoniare l’impegno di tante persone, ritrovarsi nelle loro motivazioni e riflettere sull’importanza e la ricchezza d’animo di chi dona le proprie competenze, professionalità e tempo alla causa.
Anna è una volontaria di Milano impegnata nel progetto Fuoriclasse, contro la dispersione scolastica di Quarto Oggiaro. Aiutandoci nel doposcuola si è resa conto di quanto impegno ci vuole per creare una società basata su valori condivisi e ce lo vuole raccontare:
Mi chiamo Anna e sono una volontaria di Save the Children. Ho iniziato ad ottobre dello scorso anno una nuova esperienza, e cioè ho dato la mia disponibilità per il progetto Fuoriclasse a Quarto Oggiaro (Milano). Come sapete, questo progetto è nato per combattere la dispersione scolastica, che in Italia colpisce 1 bambino su 4, e si concentra nelle zone più povere e degradate delle grandi città. Ho accettato questa sfida perché amo i bambini e sentivo da tempo la necessità di fare qualche cosa di utile per loro. Ho chiesto di seguire i bambini della quinta elementare, che partecipano alle attività del Centro Educativo tre volte a settimana. Vi confesso che avevo un’autentica “fifa” di non farcela, anche perché per me era una cosa assolutamente nuova.
Per i primi tre mesi sono andata una volta alla settimana, il venerdì, e vi garantisco che è stata dura, non certamente per l’impegno o per la fatica, tutto ciò è veramente poca cosa (si tratta solo di un paio d’ore), ma perché inizialmente mi è stato difficile capire e relazionarmi con questi bimbi; mi sono sentita anche un po’ frustrata perché spesso non riuscivo a farmi ascoltare e a comunicare con loro. Da considerare anche il fatto che, essendo passati un mucchio di anni dai miei tempi di scuola, i metodi di studio sono radicalmente cambiati (e poi lo confesso, molte cose le ho completamente dimenticate), ma stranamente non mi sono persa d’animo, ho chiesto aiuto quando ne sentivo il bisogno e mi sono procurata alcuni libri di testo delle elementari!
E poi è arrivato il Natale, c’è stata la festa del Centro Educativo ed anche la festa del quartiere nella mitica piazzetta Agorà, ovvero il luogo dove si svolgono le attività di Save the Children e delle ACLI Lombardia, che insieme collaborano per questo progetto. Era tutto così perfetto: la gioia dei bambini mentre aprivano i libri che alcune volontarie avevano loro regalato, l’allegria e l’entusiasmo delle persone che vi partecipavano, tutto insomma ha contribuito a creare un’atmosfera che oserei dire quasi magica. Lo so che molti di voi penseranno che in fondo queste sono cose normali a Natale, ed è vero, ma credetemi per me quei momenti erano qualche cosa di speciale. A dicembre ho deciso di dare la mia disponibilità per un’altra mezza giornata, il mercoledì. Quindi in gennaio ho iniziato a seguire anche i laboratori didattici, e, credetemi è un’altra esperienza ancora.
Ovviamente non essendoci i compiti da fare, tutto si concentra sulla creatività, ed i bimbi ne hanno davvero tanta. Oltre a disegni o creazioni di oggetti manuali, si fanno anche laboratori di cucina (salame di cioccolato, pralines al cocco), si vedono film, si legge e tante altre cose ancora. L’obiettivo è cercare di stimolare i bambini ad amare ciò che la scuola insegna loro, anche da un punto di vista educativo e di relazione con gli altri. Tutti sanno che alcuni quartieri sono particolarmente difficili, lo leggiamo spesso sui giornali, ma toccare con mano è tutta un’altra storia. Ma io sono fiduciosa: gli educatori e tutto il personale che lavora a tempo pieno (più un piccolissimo aiutino dei volontari), fanno un lavoro certosino di pazienza, ma lo fanno con un entusiasmo e una professionalità enorme, con mezzi semplici, e sono convinta che con tutte le nostre forze messe insieme si riuscirà a coltivare dei semini fruttuosi. I risultati arriveranno, sono certa che questa scommessa in parte la vinceremo. Un’ultima cosa: questa esperienza mi sta dando tantissimo, non so spiegarvi a parole come, ma è così. Eccovi il