Le voci dei volontari: l'esperienza formativa di Federico

Quello in cui crediamo inoltre è che il volontariato, sopratutto per i più giovani debba essere anche un’opportunità professionale, per capire e conoscere attraverso l’esperienza, le proprie capacità, i propri limiti ma soprattutto “cosa vorrei fare da grande”. Abbiamo sempre puntato sulla formazione non solo come momento di condivisione e incontro, ma soprattutto come crescita personale. È per questo che nel 2014 e nel 2015 con Asvi Social Change, Save the Children ha lanciato un bando per una borsa di studio per un master rivolto ai propri volontari più giovani e attivi. ASVI Social Change è leader europeo nella formazione manageriale per il non profit e principale bacino di reclutamento professionale per il settore. Quella che vi presentiamo è l’esperienza e la testimonianza di Federico, volontario del Gruppo di Cagliari che è riuscito a coronare un sogno e condividerlo con tante persone motivate.

“Quando venni a conoscenza della possibilità di ottenere una borsa di studio offerta da Save the Children e ASVI Social Change, ero volontario Save del gruppo di Cagliari da circa un anno. Sospinto dalla voglia di dare una decisiva svolta alla mia vita, e ben consigliato da una persona davvero speciale, decisi di interessarmi a questa possibilità e prima di tutto richiesi i programmi dei 3 master. La scelta non fu difficile, i master si concentravano su tre argomenti tutti cari al no profit: fundraising; project management e social innovation. Proprio quest’ultima parola mi colpì: Social Innovation. Iniziai ad interessarmi e fare ricerche, dopodiché scelsi, ero sicuro. Il master per me era il MES: Social Business e Social Innovation.

Ovviamente non ero l’unico a partecipare al bando per la borsa di studio. L’attesa fu lunga ma il 2 Maggio 2014, data di scadenza del bando, ricevetti una delle email più belle della mia vita. Avevo vinto io! Era proprio vero. Il mese successivo iniziò il corso attraverso la piattaforma e-learning e nel Luglio 2014, alla soglia del mio ventiquattresimo compleanno, ci fu il primo incontro in presenza. Ero molto agitato, non sapevo cosa aspettarmi. Ricordo bene quando mi fu chiesto di presentarmi, ero molto emozionato, ma vedevo negli occhi di chi mi guardava, piena comprensione e condivisione delle mie parole.