La situazione dei bambini rifugiati e migranti in Grecia
A seguito di una valutazione condotta sul posto, abbiamo rilevato che i bambini rifugiati e migranti in Grecia si trovano ad alto rischio di sfruttamento, abuso e malattie, anche mortali, a causa del collasso del sistema ufficiale di accoglienza, dovuto alla crisi economica.
Circa 1.000 persone sbarcano ogni giorno sulle isole del Dodecaneso, per la maggior parte siriani, afgani e iracheni che cercano rifugio in Europa.
Nel solo mese di giugno sono giunti sulle isole 4.270 bambini, 86 dei quali non accompagnati, riporta Save the Children nel Rapporto di valutazione dei bisogni dei rifugiati e migranti in Grecia.
Lesbo, in particolare, è la principale meta dei migranti: 25.000 giunti dall’inizio dell’anno e 5000 presenti al momento. Save the Children distribuirà questa settimana beni di prima necessità come pannolini, kit igienici e cibo.
L’Ong si avvia a lanciare un intervento umanitario in Grecia di protezione dei bambini, di fornitura di tende e di costante e regolare distribuzione di generi di prima necessità nelle prossime due settimane.
Bano è una bambina afghana di tre anni, vive in un albergo abbandonato che a Kos viene usato come campo profughi. Questa è la testimonianza di suo padre
Siamo qui da 8 giorni, non abbiamo più soldi e siamo affamati perché ci danno del cibo solo una volta al giorno. Abbiamo vissuto in Iran, ma poi siamo stati rimandati in Afghanistan. Abbiamo lasciato l'Afghanistan per dare un'educazione migliore ai nostri figli.
Siamo fortunati ad essere arrivati in Grecia, la sorella di mia moglie, che era con noi, è stato deportata in Iran dalla Turchia. Non è chiaro cosa ne sarà di noi quando lasceremo questo posto. Non so in quale paese d'Europa voglio andare, forse in Germania o in Austria, ma non voglio rimanere in Grecia. I miei figli hanno bisogno di cibo e vestiti.
Questo posto non va bene. Non c'è elettricità qui e quando porto i bambini in bagno non c'è luce, ed è buio e spaventoso, dobbiamo usare la luce del telefono cellulare.
Sono preoccupato per il futuro dei miei figli, però sono fortunato perché sono ancora felici, amano giocare. Zhala, la sorella maggiore di Bano, dice Quando erevamo in barca mi hanno dato un giubbotto di salvataggio, ma mio fratello e mia sorella non lo avevano perché non avevamo soldi per tutti.
Mio padre ha preso mia sorella in braccio e mi madre ha preso mio fratello. Avevo così paura a causa del mare che ho tenuto la testa bassa per tutto il viaggio, non potevo vedere le onde.