Il sostegno alle neomamme in Italia
A seguito delle notizie di oggi dove leggiamo che una neonata è stata trovata morta in un centro rifiuti nelle Marche troviamo indispensabile fare una riflessione sull’impegno a rafforzare le reti di cura e di prevenzione per le future mamme e i bambini.
In 10 anni il numero di neonati non riconosciuti alla nascita dalla madre si è ridotto di oltre il 30%, passando dai 410 casi del 2004 ai 278 del 2014.
Con l’obiettivo di unire l’impegno delle realtà istituzionali, professionali e associative presenti su tutto il territorio nazionale nella tutela della salute e del benessere delle donne in gravidanza e dei bambini nei primissimi giorni di vita, abbiamo lanciato la Rete Fiocchi in Ospedale, sulla base dell’esperienza del progetto Fiocchi in Ospedale, presente attualmente nei reparti materno-infantili di 9 grandi ospedali italiani.
Attraverso il progetto Fiocchi in Ospedale forniamo un intervento di sostegno ai neogenitori per migliorare il benessere del nucleo familiare, attraverso una collaborazione con l’ospedale e il territorio e un’azione di sostegno alle mamme e alle famiglie. Le attività consistono in:
- Intervento precoce sul benessere del bambino
- Offerta attiva di servizi e opportunità
- Sostegno, accompagnamento e cura dei genitori
- Diritti dei bambini/e a uno sviluppo sano e sereno
- Conoscenze di qualità per decisioni pertinenti ed efficaci
Il nostro obiettivo è quello di rendere accessibili a tutti i 5 principi qui sopra elencati. Per approfondire Fiocchi in Ospedale.
“Nella nostra esperienza diretta all’interno degli ospedali, siamo stati testimoni di diverse situazioni di grave fragilità sociale e psicologica tra le neomamme le quali, tuttavia, adeguatamente informate e preparate, si sono sentite sufficientemente protette e assistite e hanno scelto di salvaguardare la vita e il benessere del loro bambino, partorendo in ospedale in anonimato senza sentirsi obbligate a riconoscere il proprio figlio al momento della nascita. Una possibilità, questa, spesso decisiva per proteggere i neonati - i quali in queste circostanze immediatamente sono accolti da una famiglia adottiva che li farà crescere - e salvaguardare sin da subito la loro salute e quella della mamma. E’ pertanto fondamentale comunicare e diffondere a ogni livello questa possibilità, con il coinvolgimento attivo delle reti comunitarie, per scongiurare in futuro il ripetersi di drammi come quello avvenuto in provincia di Ancona”, ha affermato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.