Gaza: entrati i primi aiuti umanitari al valico di Rafah
Il 7 ottobre 2023 una drammatica escalation di violenza è esplosa tra i gruppi armati palestinesi e le forze israeliane in Israele e a Gaza. La situazione nella regione è quanto mai allarmante, la vita e il benessere dei bambini e delle loro famiglie è profondamente a rischio. Le vittime civili sono migliaia, tra questi tantissimi bambini.
Le notizie di bambini palestinesi uccisi e feriti negli attacchi aerei e di bambini israeliani rapiti e tenuti in ostaggio rafforzano i timori di danni psicologici senza precedenti. I nostri mezzi con forniture umanitarie, in attesa di entrare a Gaza dal 16 ottobre, sono finalmente riusciti a fare il loro ingresso attraverso il valico di Rafah.
Ieri è arrivato a Gaza un nostro camion che trasportava 45.000 bottiglie d'acqua. Tuttavia, i camion con gli aiuti umanitari entrati in totale finora sono meno di quelli che dovrebbero passare quotidianamente per supportare la popolazione.
Gli aiuti umanitari arrivati a Gaza
Il nostro camion fa parte del piccolo gruppo di automezzi con aiuti a cui è stato consentito l'ingresso attraverso il valico di Rafah. Un altro camion che trasporta altre 45.000 bottiglie d'acqua dovrebbe attraversare il valico nei prossimi giorni. Il passaggio sicuro di aiuti e personale umanitario deve essere costante e immediato.
Per ogni minuto che passa, c’è un tributo in termini di vite umane. Lo dimostra il numero di bambini uccisi a Gaza, in sole 3 settimane, ha superato il numero di quelli che ogni anno hanno perso la vita nelle zone di conflitto del mondo dopo il 2019: secondo i dati diffusi rispettivamente dai Ministeri della Sanità di Gaza e Israele[1], dal 7 ottobre, sono stati segnalati più di 3.257 bambini uccisi, di cui almeno 3.195 a Gaza, 33 in Cisgiordania e 29 in Israele.
I primi aiuti non riescono a soddisfare l'entità del bisogno
Sebbene ogni contributo per rispondere ai bisogni urgenti di Gaza sia importante, questi due camion, che fanno parte di un gruppo limitato di quelli autorizzati, non riusciranno in alcun modo a soddisfare i bisogni, che sono di enorme entità. Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, sono necessari circa 100 camion di aiuti umanitari al giorno per far fronte alle esigenze degli oltre due milioni di residenti della Striscia, ma finora, il numero totale di camion a cui è stato consentito l’accesso è inferiore al fabbisogno di un solo giorno.
A Gaza la disponibilità di acqua, cibo, carburante e forniture mediche è estremamente ridotta. La mancanza di carburante rappresenta una sfida significativa per la consegna degli aiuti, anche qualora altri camion attraversassero il confine. Anche prima dell'attuale escalation, l'80% della popolazione di Gaza faceva affidamento sugli aiuti umanitari per soddisfare i bisogni primari.
"Storicamente, la stragrande maggioranza dell’assistenza destinata a Gaza è passata attraverso due valichi con Israele, Erez e Kerem Shalom, rispettivamente dedicati agli operatori e alle forniture umanitarie, che attualmente sono chiusi. Anche se tutti i valichi fossero aperti, tuttavia, in questa situazione di estrema gravità, è improbabile che i bisogni dei bambini e delle famiglie possano essere soddisfatti, soprattutto se si considera che il territorio, le infrastrutture, i servizi e le prospettive di vita degli abitanti della Striscia di Gaza erano già gravati dall'impatto di un blocco durato 16 anni” ha dichiarato Jason Lee, Direttore di Save the Children per i Territori Palestinesi Occupati.
Il nostro intervento
Forniamo servizi e assistenza essenziali ai bambini palestinesi dal 1953. I nostri operatori nei Territori palestinesi occupati lavorano 24 ore su 24, predisponendo aiuti vitali per sostenere le persone in difficoltà e per trovare il modo di far arrivare l'assistenza a Gaza. Operiamo in Egitto dal 1982 e abbiamo attualmente uno staff di 280 persone e una vasta rete di partner locali e internazionali. Attraverso il nostro programma attuale, forniamo sostegno alla protezione, servizi sanitari, istruzione, salute mentale e supporto psicosociale (MHPPS), interventi di sostentamento e campagne di sensibilizzazione per i bambini e i giovani.
Esprimiamo grave preoccupazione per l'ampliamento delle operazioni di terra a Gaza da parte delle forze israeliane, che provocherà inevitabilmente altre vittime tra i bambini, particolarmente vulnerabili alle armi esplosive, e chiediamo un cessate il fuoco immediato. Esortiamo tutte le parti in conflitto ad adottare misure immediate per proteggere la vita dei minori e la comunità internazionale di sostenere questi sforzi, come è loro dovere.
[1] Siamo un'organizzazione indipendente e imparziale. A causa dell'assedio totale di Gaza, giornalisti e organizzazioni internazionali non sono in grado di accedere a Gaza per verificare in modo indipendente e fornire dati aggiornati sull'impatto dei bombardamenti in corso sulla popolazione civile. In linea con gli aggiornamenti dell'OCHA, ci basiamo attualmente sui dati del Ministero della Sanità israeliano per le vittime in Israele e del Ministero della Sanità di Gaza per le vittime all'interno di Gaza. A causa della situazione attuale, le informazioni e i numeri forniti da entrambi i ministeri non possono essere verificati in modo indipendente.
Per approfondire:
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Leggi il comunicato stampa del 30/10/2023
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Leggi il comunicato stampa del 29/19/23