Fuoriclasse funziona!
Oltre alle parole dei ragazzi e delle ragazze che hanno vissuto il programma Fuoriclasse, si aggiunge la voce autorevole di un ente esterno e accreditato: la Fondazione Giovanni Agnelli.
Pensiamo al mondo della scuola, ai quei molteplici sintomi che ci parlano di disaffezione, di scarso interesse e di fatica da parte degli studenti. Ritardi, ripetenze, assenze, frequenze irregolari, esiti insoddisfacenti, fino all’abbandono vero e proprio dei percorsi di istruzione.
Questo fenomeno viene indicato con il termine dispersione scolastica e rappresenta il sintomo di un disagio sociale più ampio connesso al contesto scolastico, culturale, economico, familiare, che spesso presenta il primo passo verso condizioni di rischio, emarginazione e devianza.
Dal 2011, Save the Children si è impegnata nell’analisi del fenomeno e, in collaborazione con le scuole, nel tempo ha definito un modello di intervento efficace.
Il programma, denominato Fuoriclasse, sposa un’ottica preventiva, si vuole intervenire prima che la dispersione scolastica si conclami definitivamente. L’intervento prevede un approccio integrato, coinvolgendo studenti, docenti e famiglie in diverse attività.
In classe si lavora sulla motivazione e sul diritto all'istruzione/educazione, si collabora inoltre con docenti e famiglie affinché ciascuno possa farsi promotore del cambiamento. Ulteriore elemento caratterizzante è il protagonismo dei bambini e dei ragazzi che grazie a degli spazi di dialogo permanente con insegnanti e dirigenti, propongono e si confrontano per attuare azioni concrete di miglioramento.
Grazie ai consigli consultivi abbiamo potuto portare dei cambiamenti significativi, con il confronto con i docenti e il dirigente scolastico abbiamo potuto, grazie ad un piccolo budget di Save the Children, risistemare insieme ai nostri genitori alcune aule, oppure creare una biblioteca.
In orario extrascolastico gli studenti possono inoltre essere supportati nello studio, al centro educativo Fuoriclasse sono infatti accompagnati sia nell'esecuzione dei compiti, sia nella scoperta delle proprie attitudini attraverso metodologie innovative.
Ho potuto dare una mano all'interno del Centro educativo Fuoriclasse, ciò che mi porto nel cuore è vedere come attraverso un semplice supporto tanti studenti possano acquisire fiducia in loro stessi, sentirsi meglio, avere maggiore autostima e andare a scuola più sicuri.
Il programma Fuoriclasse prevede inoltre un campo scuola dove gli studenti “possano farsi conoscere con occhi nuovi dai professori e possano conoscere a loro volta i docenti sotto una nuova luce” così da superare la conoscenza a “180 gradi” sperimentata in classe. La collaborazione con la Fondazione Giovanni Agnelli si è sviluppata proprio per testare la validità del modello che è stato sottoposto alla valutazione d’impatto. Dal 2012, il lavoro di valutazione è stato guidato dai seguenti interrogativi:
- Esiste una relazione diretta tra gli interventi messi in campo e il cambiamento osservato in termini di dispersione scolastica?
- Se c’è una relazione, qual è l’entità dell’impatto?
- Oltre a essere efficace, l’intervento è efficiente?
Fuoriclasse consegue risultati notevoli nelle scuole secondarie di primo grado, mentre, al di là di alcuni segnali promettenti, non si osserva un’analoga efficacia nell’ambito della scuola primaria.
Ciò è dovuto anche alla realtà del sistema d’istruzione italiano in cui nella scuola primaria si riesce ancora a far fronte alle disparità degli apprendimenti dovuti ai diversi contesti socio-culturali degli studenti, limitando così l’emergere del gap, cosa che non avviene nelle secondarie di primo grado. La valutazione ha infatti rilevato che gli ingressi in ritardo alle lezioni si sono dimezzati, con una drastica diminuzione anche dei ritardatari cronici. Gli alunni delle scuole medie hanno ridotto di ben 6 giorni le loro assenze su base annua (-30%) anche in virtù di un rinnovato interesse delle famiglie per l’andamento scolastico dei figli.
La maggiore regolarità nella frequenza comincia a dare i primi frutti anche i termini di rendimenti scolastici che migliorano del 5%. Fuoriclasse è efficiente, ma è anche efficace? Per la realizzazione del progetto pilota nei cinque territori considerati (Bari, Crotone, Milano, Napoli, Scalea) sono stati spesi 1.140.000 euro, 540 euro all'anno per ogni studente coinvolto.
Se compariamo la cifra con le risorse spese nell’ambito dei Piano Operativo Nazionale “Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale” (2007-2013) si apprende che sono stati investiti 270 milioni di euro su 5700 progetti che hanno coinvolto 450.000 individui, il che vuol dire una spesa di 600 euro per ogni alunno. Dunque, l’intervento ha un costo relativamente contenuto e, come mostrato dalla valutazione di impatto, può produrre risultati tangibili e significativi.
Contaminazione, protagonismo e valutazione: queste le parole che hanno risuonato sabato 14 novembre all’interno del Festival sull’Educazione a Torino durante la presentazione dei risultati ottenuti.
Contaminazione tra i diversi attori in gioco e tra i molteplici enti che collaborano, il protagonismo degli studenti come motore del cambiamento possibile e l’impianto valutativo necessario a monitorare e diffondere i risultati ottenuti. Proprio da questi si riparte, continua infatti anche quest’anno il nostro impegno a fianco di studenti, docenti e genitori per contrastare la dispersione scolastica.
Il prossimo obiettivo? Estendere la proposta su larga scala, affinché le intuizioni del modello Fuoriclasse siano di supporto a molte scuole in diversi contesti educativi italiani.
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