Fake news, consigli ai genitori per educare a riconoscerle

Gianfranco Ferraro per Save the Children

Ultimo aggiornamento: 10/04/2025.


Quante volte abbiamo sentito parlare di fake news”, le cosiddette “bufale”? La diffusione di notizie false è un fenomeno molto diffuso nella Rete e se è vero che l’accesso alle informazioni è alla portata di click, è altrettanto vero che riuscire ad informarsi correttamente è tutta un’altra cosa.

Davanti a uno scenario così articolato, il ruolo giocato dalla scuola e dai genitori è assolutamente centrale: lo sviluppo del pensiero critico nei giovani è una condizione necessaria per stare di fronte alla complessa realtà che ci circonda con la giusta consapevolezza e il giusto controllo. Conoscere approfonditamente questo fenomeno è il primo passo per combatterlo.

FAKE NEWS E Deepfake: cOSA SONO

Le “fake news” al giorno d’oggi possono sembrare più reali che mai con l’avvento dei cosiddetti “deepfake”: alterazioni di foto o video in cui la persona che compare non è realmente la persona che dice di essere. Queste immagini, foto e video, si basano su un complesso sistema di intelligenza artificiale che acquisisce e sovrappone migliaia di foto di volti di persone e ottenendo un’immagine, appunto, falsata.

Le fake news non sono facili da riconoscere perché solitamente fanno leva sui preconcetti delle persone, andandoli a rafforzare. In questo modo la circolazione delle bufale si fa sempre più rapida ed estesa, di smartphone in smartphone, di dispositivo in dispositivo come il vecchio gioco del telefono senza fili, ma stavolta in versione digitale.

Secondo i dati raccolti nel nostro brief “Educare al digitale", appena la metà dei 15enni è in grado di valutare la qualità delle informazioni trovate in rete, non essendo dunque in grado di riconoscere una fake news da una fonte attendibile. 

Fake news: 3 consigli per i genitori

Orientarsi in questo vasto universo può essere complicato, ecco perché abbiamo elaborato 3 consigli per genitori, insegnanti e adulti di riferimento.

  1. Usare consapevolmente la Rete, andare cioè a verificare l’attendibilità delle fonti di una notizia e condividerla solo se è una notizia vera. Sì, ci vuole tempo e nel nostro presente siamo tutti malati di velocità: ma il pensiero si nutre di tempo, ha bisogno di profondità e questa non si può trovare nella velocità. Dobbiamo insegnare ai giovani la virtù della lentezza per aiutarli ad uscire da quel vortice di suoni e informazioni che pervade le nostre vite.
  2. In secondo luogo, accompagniamo bambini e ragazzi alla scoperta del web e più in generale del digitale. Far capire loro che Internet e i social network sono manipolabili e che gli interessi che si muovono lì dentro sono molto più complessi e articolati di quello che si possa immaginare.
  3. Aiutiamoli ad avere il piacere di fermarsi a riflettere, di dare forma ai pensieri, stimoliamo in loro interessi diversi: lo schermo è sempre lì a portata di mano e ha dentro tutto, è un perfetto antidoto alla noia, ma la noia può essere fonte di grande creatività se lasciata agire. Una fake news talvolta è proprio figlia della noia: per noia posso smettere di pensare, ricevere un messaggio che parla male di qualcuno e condividerlo senza verificare se quelle informazioni siano vere o meno.

I rischi delle fake news 

Soprattutto prima dei 14 anni, però, se da un lato stare in rete, scambiarsi contenuti e messaggi, può essere un elemento di apertura al mondo, di fuoriuscita dall’isolamento con la possibilità di scoprire nuovi interessi e di condividerli, dall’altro può avere effetti negativi e alimentare l’ansia. Ansia sociale, ansia per il proprio aspetto estetico che spinge ad utilizzare filtri, ansia di essere vittima di discorsi d’odio o episodi di cyberbullismo.

Anche la “cattiva informazione” e le fake news rappresentano un rischio. La disinformazione sui social, infatti, ha una circolazione ampia e incontrollata anche perché questi sono disegnati per rinchiudere i propri utenti in una sorta di bolla virtuale di propri “simili”, una “echo chamber”, cioè mediano le informazioni veicolate in base agli interessi dell’utente per intrattenere, evitando allo stesso di venire in contatto con opinioni contrarie e polarizzando dunque i gruppi che condividono una narrazione univoca.

Ma come tenere insieme la sicurezza e la libertà di muoversi nell’ambiente digitale? La risposta sta nel guardare il mondo digitale nel suo complesso con un accesso pieno, competente e sicuro all’ambiente digitale. Per offrire un approccio consapevole e attivo e permettere di valorizzare il digitale come strumento di crescita e apprendimento, abbiamo sviluppato una Guida per i genitori: un supporto pratico per orientarsi nell’educazione digitale, con consigli concreti e risorse per le fasce d’età 5-8, 9-11 e 12-14 anni.

Visita la pagina di Educazione Digitale e scarica la guida

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