Decreto Rilancio: passi avanti per i diritti dei bambini

Il Decreto Rilancio ha finalmente considerato i diritti dei bambini e ha accolto alcune delle istanze che abbiamo portato avanti in questo periodo e sintetizzato nel Manifesto della campagna  “Riscriviamo il futuro”.

Per dare concretezza e operatività alle prime misure previste dal Decreto, ribadiamo l’importanza di definire un piano straordinario organico per l’infanzia e l’adolescenza, in modo da tutelare in maniera efficace i minori che rischiano di pagare il prezzo più alto della crisi.

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il decreto rilancio e l'estate dei bambini

Sarà fondamentale garantire ai bambini, le bambine e i ragazzi dei quartieri più difficili un’estate ricca di opportunità educative. Per questo accogliamo con favore l’impegno contenuto nel Decreto Rilancio a realizzare attività educative e ricreative durante l’estate per i bambini dai 3 ai 14 anni e a realizzare iniziative di contrasto alla povertà educativa sul territorio nazionale.

Di rilievo nel Decreto anche il focus specifico sugli interventi nel Mezzogiorno, così come l’attenzione data al sistema educativo per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, già molto fragile in Italia e ulteriormente indebolito in questi mesi dal mancato pagamento delle rette. Oggi infatti in Italia, la copertura di asili nido e servizi per la prima infanzia si attesta sul 13%, ben lontano dal target Ue del 33%.

L’impegno per la riapertura delle scuole

Bene anche l’impegno per la riapertura delle scuole con investimenti per acquisto materiali, adeguamento spazi, innovazione didattica e misure di prevenzione sanitaria.  

Bambini e povertà

Per quanto riguardo il contrasto alla povertà, con 1 milione di bambini in più che oggi rischiano di scivolare nella povertà assoluta, è essenziale l’introduzione di un reddito di emergenza. Una maggiore attenzione va riservata alle famiglie con figli, quelle che stanno affrontando la sfida più dura. Per loro è necessaria una strategia di sostegno alla genitorialità, con l’introduzione di strumenti quali l’assegno unico, come richiesto, tra gli altri, dall’Alleanza per l’infanzia.

Contrasto alla povertà educativa

Per la lotta alla povertà educativa, è necessario considerare anche i molti adolescenti vulnerabili già usciti dal percorso scolastico e che quindi non lavorano né studiano. Un fenomeno che in Italia riguarda quasi 1 giovane su 4 e che al Sud raggiunge punte del 38% in Sicilia e del 35% in Calabria.

Per evitare l’aumento del numero dei NEET, i ragazzi che non studiano né lavorano, già così alto nel nostro Paese, bisogna occuparsi subito di tutti i giovani che hanno visto bruscamente interrompersi i loro tirocini e le borse lavoro in settori quali il turismo e la ristorazione, costruendo possibili percorsi in ambiti oggi particolarmente necessari alla ripartenza del Paese, come ad esempio quelli dei servizi per l’igiene e la sanificazione. Per garantire ai bambini e agli adolescenti in condizioni di povertà l’accesso a tutte le risorse educative, bisogna considerare anche l’utilizzo delle risorse garantite dai fondi strutturali, a partire dal Pon istruzione, anche al fine di mitigare i rischi di fallimento e di abbandono scolastico accresciuti con la crisi.

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Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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