Crisi Ucraina-Russia: tutto quello che c’è da sapere
Sono passati due anni dall'inizio del conflitto in Ucraina il 24 febbraio 2022. In due anni le Nazioni Unite hanno registrato più di 10.500 civili sono stati uccisi, tra cui 587 bambine e bambini, e quasi 20 mila persone sono state ferite.
A causa delle violenze in corso, la situazione oggi in Ucraina è ancora critica: 14,6 milioni di persone, tra cui quasi 3 milioni di bambini, hanno il disperato bisogno di assistenza umanitaria.*
Le origini del conflitto
La crisi tra Ucraina e Russia a cui assistiamo ormai da più di un anno, non è scoppiata all'improvviso ma deriva da un conflitto in atto tra i due Paesi, iniziato nel febbraio del 2014. Il conflitto Russo-Ucraino si incentra sullo status della Crimea e del Donbass. Sin dall’inizio del conflitto armato e fino alla fine del 2021, la situazione nell’area non ha subito particolari cambiamenti.
Tutti coloro che hanno vissuto lungo la “linea di contatto” lunga circa 427 km, che divide l’area sotto il controllo del governo e la parte che invece ne resta esclusa, hanno pagato un pesante prezzo sulle loro vite, con un impatto drammatico sia dal punto di vista socio economico che della sicurezza.
Un impatto che ha colpito in maniera pesante i bambini, costretti a vivere in un perenne stato di conflitto, che ha portato velocemente alla mancanza di accesso ai servizi, significativi segni di stress emotivo e all’impossibilità di accedere ad un’educazione sicura e di qualità. La situazione si è ulteriormente aggravata con l’arrivo della pandemia, aggiungendo ulteriore pressione sulla popolazione già molto provata.
Lo scoppio della crisi Ucraina-Russia a fine 2021
Lo scoppio di una nuova crisi tra i due Paesi risale alla fine del 2021. A novembre dello scorso anno le tensioni sono improvvisamente cresciute, con l’invio da parte della Russia di 100.000 soldati nell’area di confine. Il governo ucraino, in accordo con USA e NATO ha alzato il livello di allarme per un possibile imminente attacco da parte di Mosca.
Ne sono seguiti colloqui tra la Russia, gli USA e la Nato, da cui di fatto è rimasta esclusa la stessa Ucraina. La Russia ha avanzato richieste di garanzie di limitazioni delle azioni NATO nella regione, che includono il divieto di ulteriori allargamenti, il ritiro delle forze da paesi che si sono uniti all’Alleanza dopo il 1997 (un blocco di paesi che include buona parte dell’Europa orientale, dai paesi baltici ai Balcani). Queste richieste sono state ritenute inaccettabili per i paesi coinvolti, con il rischio di un fallimento del processo diplomatico. I pericoli per i civili che vivono lungo la “linea di contatto” stanno crescendo di ora in ora e si segnalano a partire dall’inizio dell’anno numerose violazioni del cessate il fuoco.
Per informazioni per coloro che lasciano l'Ucraina verso l'Italia leggi l'articolo con 10 domande e risposte (in italiano, ucraino e inlgese).
le conseguenze umanitarie dopo due anni di guerra
Dopo due anni di guerra in Ucraina, le conseguenze umanitarie sono sempre più drammatiche. Dall’escalation del conflitto in Ucraina sono stati registrati gravissimi attacchi sui civili e stando ai dati di aprile 2023, 1 civile su 8 ucciso o ferito da mine antiuomo e ordigni inesplosi è un bambino/a.Un pericolo continuo senza fine per bambine e bambini. Il numero di bambini colpiti in Ucraina è aumentato di oltre il 7% tra maggio e agosto del 2023, rispetto ai 4 mesi precedenti, mentre gli attacchi aerei e con i droni sono triplicati.
Tutte le bambine e bambini che vivono in Ucraina sono esposti al rischio di danni fisici, importanti ripercussioni psicologiche e sfollamento. Coloro che sono stati costretti a fuggire lo hanno fatto con pochissimi beni con sé e con la grande difficoltà a trovare un nuovo lavoro nei luoghi di arrivo. Dal 24 febbraio 2022, sono stati oltre15 milioni le persone fuggite dall'Ucraina e ad abbandonare la propria casa, mentre 6,3 milioni gli ucraini sono rifugiati all'estero, mentre altre 3.7 milioni di persone (IDPs) risultano sfollate all'interno dell'Ucraina.
Altri minori invece, sono attualmente ospitati nei centri di assistenza istituzionali in Polonia, dove insieme ad altri partner interveniamo a sostegno dei rifugiati. Ma le notizie sui rimpatri dei minori in Ucraina, ci preoccupano particolarmente: il rimpatrio dalla Polonia dei bambini ospitati nei centri rischia di ricondurre bambine e bambini in zone dell'Ucraina colpite da conflitti e continui bombardamenti aerei, come Odessa, Zaporizhzhia e Dnipro. A due anni di distanza, circa 630 mila minorenni sono tornati in situazioni di povertà e pericolo, e di questi circa 360 mila sono rientrati nelle regioni in prima linea in questo conflitto.
Cosa chiediamo
Ogni giorno, le bambine e i bambini in Ucraina sono esposti a gravi violazioni e continuano a essere in pericolo. Ci impegniamo quotidianamente per fornire alle bambine e ai bambini che vivono nelle zone di conflitto un sostegno immediato e a lungo termine per ricostruire le loro vite: alla vigilia del secondo anniversario dell’acuirsi del conflitto in Ucraina, ha lanciato un flash mob in Piazza della Rotonda, vicino al Pantheon, a Roma, e la campagna “Cosa salveresti?”. È necessario focalizzare l’attenzione sulle drammatiche conseguenze della guerra sui più piccoli e invitare a riflettere sulle sfide vissute dai bambini provenienti da zone di conflitto.
in fuga da una guerra cosa salveresti?
Secondo quanto affermato dalle Nazioni Unite, 17,7 persone in Ucraina necessitano urgentemente di assistenza umanitaria per soddisfare le proprie necessità di base, come l’accesso al cibo, ad acqua pulita e a coperte con cui scaldarsi. Per portare loro soccorso, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Dona ora.
Chiediamo urgentemente a tutte le parti in conflitto di accettare l'immediata cessazione delle ostilità, per ridurre il rischio per la vita e il benessere dei bambini e delle bambine. Mentre le ostilità sono in corso, tutti gli attori devono rispettare il diritto umanitario internazionale, assicurando che i civili e le infrastrutture civili, come scuole e ospedali, siano protetti dagli attacchi.
Cosa stiamo facendo
Lavoriamo con i nostri programmi in Ucraina dal 2014, supportando la popolazione attraverso interventi umanitari essenziali ai bambini e alle famiglie colpiti dal conflitto.
Nel 2023 abbiamo continuato a supportare la risposta in Ucraina e nelle regioni vicine. Grazie ai fondi umanitari flessibili, è stato possibile intervenire su diverse priorità in un contesto in continuo mutamento. Sono stati realizzati rifugi nelle scuole, centri di apprendimento digitale, implementati servizi sociali di protezione: abbiamo allestito 17 Centri di Comunità e Spazi a Misura di Bambino dove i nostri operatori forniscono sessioni quotidiane di supporto psicosociale per i bambini, in modo da aiutarli a far fronte ai traumi che stanno vivendo. Negli ospedali ci occupiamo di formare il personale, fornire farmaci e di offrire supporto tecnico con un focus specifico sulle cure pre e post parto. Scopri di più su "La nostra risposta alla guerra in Ucraina".
Operiamo anche in Romania, in Polonia e in Lituania per riunire i bambini e le bambine con familiari e amici nei Paesi limitrofi, per stabilire sistemi di protezione dei minori e aiutare i rifugiati fornendo generi di prima necessità non alimentari e altri servizi di sensibilizzazione.
La nostra risposta in Italia
In Italia continuano gli arrivi di persone in fuga, sebbene con un afflusso minore rispetto ai primi mesi. Stando ai dati del Ministero dell’Interno del 13 gennaio 2023, sarebbero 173.645 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate in Italia. In questo articolo puoi approfondire l'argomento, Un anno di guerra in Ucraina: gli aiuti a bambini e famiglie.
Dal 24 febbraio 2022 abbiamo intensificato i nostri interventi e aiuti per bambini e famiglie, raggiungendo oltre 800mila persone: primi soccorsi, protezione per i minori, accoglienza e non solo.
La nostra risposta all’emergenza Ucraina si sviluppa su tre assi principali d’intervento:
- Assicurare la loro protezione,
- Offrire sostegno per la prima accoglienza,
- Supportarne l’inclusione.
Abbiamo inoltre messo a disposizione una helpline telefonica per rispondere alle richieste di supporto immediato alle famiglie e ai minori ucraini appena arrivati in Italia.
*Ultimo aggiornamento 23/02/2024