Come la povertà può spingere una mamma a credere che l'educazione non sia importante (VIDEO)
La povertà assoluta è spesso alimentata dalla povertà di educazione di bambini che vivono in contesti in cui non hanno la possibilità di giocare, di praticare sport o di sviluppare i propri talenti naturali, perché le famiglie non hanno le possibilità economiche per farlo e nei loro quartieri non ci sono luoghi di aggregazione, parchi o strutture in cui praticare a basso costo sport, musica, letture, ecc. In questi contesti, spesso, gli stessi genitori, in preda allo sconforto, sono portati a pensare che investire nell'educazione non serva e che i figli avranno più possibilità se inizieranno a lavorare da subito. Maria e il compagno vivono in un piccolissimo sottoscala umido, senza riscaldamenti né finestre con i loro 3 figli, una quattordicenne nata dal primo matrimonio di lei, un bambino di 4 anni e uno di 21 mesi. Tutto si svolge lì, attorno a un tavolo della stanza centrale, la vita familiare, il gioco dei bambini, lo studio della ragazza, le cene, i pranzi, tutto. Talvolta il bimbo piccolo riesce a percorrere 2 metri sul triciclo nel corridoio che dall’ingresso porta alla stanza. Lei è disoccupata, lui lavora nella nettezza urbana di Palermo ma il suo stipendio da solo non riesce a compensare tutte le necessità della famiglia. Il solo affitto di quello spazio è di 400€. Maria e il compagno fanno tanti sacrifici, credono nel valore dello studio per garantire ai piccoli un futuro più sereno, ma poi riflettono e si chiedono:
Con tanti diplomati e laureati a spasso, come fare a credere che un titolo di studio ti cambi qualcosa nella vita? Forse sarebbe meglio che lavorassero da subito.
L'educazione e lo studio possono fornire ai bambini la possibilità di scegliere, di spezzare il circolo vizioso della povertà e di uscire dal contesto svantaggiato in cui sono nati, per questo dobbiamo illuminare il loro futuro. Scopri dove trovare i Punti Luce di Save the Children in giro per l'Italia